I prestiti Jumbo sono una tipologia di mutui a cui si ricorre quando il valore della proprietà è troppo alto per poter richiedere un mutuo tradizionale. L'importo minimo per poter richiedere un prestito jumbo nella maggior parte dei Paesi è di $510,400.
Quando la pandemia è arrivata negli Stati Uniti a metà Marzo, debitori e creditori hanno esitato, aspettando di vedere cosa sarebbe successo sul mercato azionario, quindi i presti jumbo non stavano mostrando nessun movimento. L’offerta di credito complessivamente è scesa del 30% dall’arrivo del COVID-19. Durante i mesi di Marzo e Aprile, gli istituti di credito stavano evitando di concedere grossi prestiti e, alcuni, come Wells Fargo, hanno persino completamente smesso di offrire i prestiti jumbo. Gli investitori privati sono diventati meno generosi con la concessione di prestiti privati, così le banche hanno iniziato a tirare fuori questi tipi di prestiti dalle proprie tasche. Tuttavia, ora, con una prospettiva più ottimistica, più investitori e creditori stanno tornando ai prestiti jumbo, la cui offerta è calata del 57% da Febbraio.
Il mercato immobiliare ha mostrato di essere stabile, dato che i prezzi delle proprietà sono rimasti stabili. In alcuni Stati, a causa del basso inventario che non riusciva a soddisfare la domanda, i prezzi delle case si sono alzati, promuovendo anche i prestiti jumbo.
Anche i tassi d’interesse storicamente bassi hanno alimentato i prestiti jumbo, dato che, la settimana scorsa, per i mutui di 30 anni a tasso fisso è stato stabilito un tasso del 2,98% con 0,7 punti pagati. Ma a causa dell’aumento dell’offerta, i tassi di interesse per i prestiti jumbo si sono alzati con percentuali più alte rispetto ai prestiti tradizionali, a differenza del periodo precedente alla pandemia.
Questo aumento degli interessi sui prestiti jumbo, li ha resi più difficili da ottenere e, anche se ora l’offerta è più ampia rispetto al mese di Marzo, quando è iniziata la pandemia, i creditori sono più prudenti sull’approvazione di questo tipo di prestiti. Ora vengono richiesti alcuni requisiti extra, come un punteggio di credito di 700+ (prima della pandemia il minimo richiesto era di 680+), un pagamento iniziale del 25%- 30% a seconda dell’importo del mutuo (prima della pandemia la media per il pagamento iniziale era del 20%), un rapporto tra debiti e reddito del 35% (rispetto al 45% di un prestito tradizionale) e 2 o 3 mesi di spese mensili per la casa in contanti (che è il "denaro di emergenza" per l’evenienza in cui ci sia un altro shut-down).